Punto di svolta: 5 ruoli che hanno cambiato la carriera di un attore

Ci sono momenti che segnano un punto di svolta nella carriera di un attore, in cui si sente l’esigenza di interpretare ruoli particolari per dimostrare il proprio talento. I buoni possono diventare cattivi, i comici possono diventare personaggi oscuri e viceversa. Andiamo a scoprire 5 ruoli che hanno rappresentato un cambiamento importante nella filmografia di un attore.

 

Jim Carrey – The Truman Show

Negli anni ’90 Jim Carrey è stato protagonista assoluto della commedia americana, con pellicole di grande popolarità come Ace Ventura, Scemo & più scemoThe Mask. Nonostante la grande popolarità raggiunta Carrey manifestò la voglia interpretare ruoli drammatici, per dimostrare di essere un attore a tutto tondo. Per questo motivo accettò ben volentieri la proposta del regista Peter Weir di interpretare il ruolo di protagonista in The Truman Show: l’attore era talmente convinto della bontà del progetto che accettò di tagliare il suo cachet per partecipare al film.

L’incredibile storia di Truman Burbank, protagonista senza saperlo di uno show dal successo planetario, ha fatto breccia nel cuore del pubblico. Il film si ispira al nascente (allora) fenomeno dei reality show, generando attraverso la scrittura brillante una riflessione sul potere dei media e di come esso si rifletta sul pubblico. The Truman Show fu un grandissimo trionfo, diventò un cult istantaneo incassando oltre 240 milioni di dollari nel mondo.

Jim Carrey dimostra la sua incredibile versatilità, interpretando un ruolo brillante nel quale passa con disinvoltura dal comico al drammatico e mette in scena tutto il suo grande talento.

 

Jim Carrey
Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!

 

Henry Fonda – C’era una volta il West

Dopo aver diretto la Trilogia del dollaro Sergio Leone voleva allontanarsi dal genere western, per dedicarsi a un altro progetto che si sarebbe concretizzato molti anni dopo, ovvero C‘era una una volta in America. La Paramount Pictures convinse il regista realizzare un altro western – che sarebbe diventato il celebre C’era una volta il West – dandogli in cambio la possibilità di girarlo nella suggestiva Monument Valley. Oltre a questo Leone ebbe l’opportunità di ingaggiare attori importanti e realizzare il suo sogno, ovvero lavorare con Henry Fonda.

L’attore americano era noto per interpretare personaggi positivi e dai forti valori morali. Il regista romano invece voleva affidargli la parte dell’antagonista principale Frank, un killer senza scrupoli. Per questo motivo Fonda declinò l’offerta, ma Leone andò di persona in America per convincerlo e gli disse “Immagina questo: la telecamera mostra un bandito dalla vita in giù che tira fuori la sua pistola e spara a un bambino che corre. La telecamera si alza verso la faccia del bandito e… è Henry Fonda“.

Alla fine Fonda accettò questo ruolo per lui atipico, e la sua interpretazione lo rese uno dei punti più memorabili della sua carriera. Sergio Leone riuscì a esaltare al massimo la sua performance, facendo risaltare gli occhi azzurri dell’interprete con i suoi famosi primi piani che sottolineavano l’anima fredda di Frank. Il coraggio di Fonda, nel proporre un personaggio fuori dai suoi schemi, spiazzò il pubblico abituato a vederlo in altre vesti. Questo magnetico villain è uno dei motivi per cui C’era una volta il West è considerato un cult assoluto, nonché uno dei migliori western di sempre.

 

Henry Fonda

 

 

Leslie Nielsen – L’aereo più pazzo del mondo

Leslie Nielsen è universalmente conosciuto come attore comico, ma per gran parte della sua carriera ha interpretato ruoli seri. L’attore ha esordito negli anni ’50 lavorando in televisione, successivamente passò con fortuna al cinema recitando in vari film degni di nota. Il titolo più importante della sua fase “drammatica” è Il Pianeta Proibito del 1956, capolavoro del genere fantascientifico in cui Nielsen interpreta il protagonista. Nel 1980 l’attore arriva a un punto di svolta inaspettato, quando viene scelto dal trio di registi ZuckerAbrahamsZucker per interpretare il ruolo del dottor Rumack nella commedia L’aereo più pazzo del mondo.

Dopo 30 anni di carriera da attore drammatico, Leslie Nielsen scopre di avere qualità comiche fino ad allora mai conosciute. Il modo serio di interpretare i suoi personaggi, in contrasto alle situazione assurde che accadono intorno a lui, è semplicemente irresistibile. Il rapporto con il trio Z-A-Z continuò con la serie tv Quelli della pallottola spuntata fino ad arrivare alla trilogia Una pallottola spuntata, grazie alla quale diventa un’icona mondiale del cinema comico.

 

 

Leslie Nielsen

Diego Abatantuono – Regalo di Natale

Cresciuto tra le mura del Derby Club storico locale del cabaret milanese – Diego Abatantuono nella prima metà degli anni ’80 è stato uno dei comici di punta del cinema italiano, grazie al personaggio del terrunciello. Il personaggio del meridionale trapiantato al nord, col suo dialetto metà pugliese metà milanese, lo rese protagonista di grandi successi come come Eccezzziunale… veramente e I fichissimi. Nel giro di pochi anni il “fenomeno Abatantuono” si esaurì, per colpa di un’eccessiva sovraesposizione motivo per cui abbandonò le scene per diverso tempo.

In quel periodo il regista Pupi Avati era alla ricerca di un attore, per un ruolo da co-protagonista per il suo prossimo film Regalo di Natale. La storia ruotava attorno ad una partita di poker organizzata da alcuni amici la sera di Natale, alla quale partecipa il ricco avvocato Antonio Santelia. La serata rappresenta un’occasione d’oro: nonostante l’avvocato possieda grandi risorse ha la fama di essere un perdente.

Avati decise di proporre la parte ad Abatantuono, il quale accettò immediatamente. Questa pellicola rappresentava un cambiamento importante per l’attore milanese, in quanto si cimentava in ruolo serio. In un’intervista il regista racconta che al primo ciak, dopo che Abatantuono disse la sua prima battuta in italiano, l’operatore fermò le riprese pensando avesse sbagliato. Questo accadde perché per la prima volta l’attore recitava in italiano e non con la sua tipica voce comica!

La pellicola ebbe notevole riscontro, grazie anche a un cast variegato con attori del calibro di Carlo Delle Piane. Per Abatantuono la scommessa si rivelò vincente, dando inizio a un nuovo capitolo della sua carriera. La sua performance gli valse il Nastro d’Argento come migliore attore non protagonista nel 1986.

 

Diego Abatantuono

Michael Keaton – Batman

Il film Batman del 1989 diretto da Tim Burton ha avuto una lunga gestazione, tra revisioni varie della sceneggiatura e rifiuti da parte delle case di produzione. Nel 1985 la Warner Bros. affidò la regia al giovane Burton, ma il progetto ebbe il via solo tre anni dopo grazie al successo della commedia Beetlejuice. La pellicola metteva in risalto il talento istrionico dell’attore Michael Keaton, che risentì positivamente della fama ottenuta dal film.

La Warner fece molta pressione per avere una star del cinema action per il ruolo del Cavaliere Oscuro, ma dopo Beetlejuice Burton non aveva dubbi: Keaton era il suo Batman. Questa scelta di casting risultò a dir poco controversa, in quanto l’interprete era conosciuto solo per film comici, inoltre era fisicamente molto diverso dalla figura muscolare del Batman fumettistico.

Quando l’ingaggio di Keaton fu annunciato pubblicamente causò un vero terremoto mediatico, con i fan del fumetto che inviarono più di 50.000 lettere di protesta agli uffici della Warner Bros! Gli appassionati di Batman erano preoccupati dal fatto che il film potesse seguire la scia parodistica della vecchia serie TV degli anni ’60. La notizia ebbe una tale risonanza che finì sulla prima pagina del Wall Street Journal, nella quale si descriveva la scelta del protagonista come un grosso rischio finanziario.

 

Michael Keaton

 

Per mettere a tacere le perplessità del pubblico la Warner fece uscire in modo frettoloso un teaser trailer durante il Natale del 1988. Più che un trailer si trattava di un assemblaggio di scene senza musiche, tuttavia questo bastò a far sparire una volta per tutte le perplessità sulla pellicola. L’effetto fu dirompente: quelle poche immagini crearono un’aspettativa altissima attorno al film, dando il via alla cosiddetta bat-mania che monopolizzò l’estate cinematografica del 1989.

I risultati non tradirono le attese. L’attore protagonista diede un forte contributo alla caratterizzazione del personaggio, ad esempio con l’utilizzo di un registro più basso per la voce nei panni dell’uomo pipistrello, in modo da differenziarla da quella del suo alter ego Bruce Wayne. Un’altra intuizione importante riguarda la famosa frase “I’m Batman” – entrata indelebilmente nell’immaginario della cultura pop – frutto di un’improvvisazione dello stesso Keaton, laddove nella sceneggiatura la frase originale era “Io sono la notte”.

Batman diventò il maggiore incasso dell’anno negli Stati Uniti, e terminò la sua corsa al secondo posto del boxoffice mondiale. Michael Keaton si prese la sua rivincita, ricevendo critiche positive per la sua interpretazione e diventando il Batman preferito di un’intera generazione.