WOW Spazio Fumetto: La fine di un’era culturale a Milano

Wow, museo del fumetto, Milano
Wow, museo del fumetto, Milano

Il museo del fumetto più importante d’Italia chiude definitivamente

Milano, 15 Giugno 2025 – Si è conclusa Domenica scorsa un’era importante per la cultura milanese e italiana: WOW Spazio Fumetto, il museo del fumetto di Milano e il più rilevante del nostro Paese, ha definitivamente chiuso i battenti dopo 14 anni di intensa attività culturale.

 

Una battaglia persa contro la burocrazia

La chiusura arriva al termine di una lunga battaglia combattuta dalla Fondazione Franco Fossati, che gestiva il museo negli spazi di viale Campania 12. La crisi ha avuto origine dal mancato rinnovo della convenzione con il Comune di Milano, aggravata da un debito di 180.000 euro accumulato principalmente durante la pandemia Covid.

“La pandemia ci ha costretti a chiudere per due anni. Poi abbiamo dovuto operare lavori urgenti nello stabile. Tutto questo ci ha messo in difficoltà con il pagamento dell’affitto”, ha spiegato la direzione del museo. Nonostante l’accettazione di una proposta del Comune per appianare il debito, la macchina burocratica ha proseguito il suo corso inesorabile, culminando con l’intimazione di sgombero.

 

Le difficoltà strutturali e l’abbandono istituzionale

Oltre ai problemi economici post-pandemia, il museo ha dovuto affrontare gravi carenze strutturali che ne hanno compromesso la piena fruibilità. I visitatori erano costretti a tenere i cappotti in inverno per l’impossibilità di accendere il riscaldamento, mentre d’estate dovevano sopportare il caldo soffocante per la mancanza di climatizzazione.

Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati, ha denunciato l’abbandono istituzionale: “Il museo è completamente lasciato solo anche come istituzione, senza mai essere tenuto in alcun conto dal Comune”. Né il Sindaco Giuseppe Sala né l’Assessore di riferimento hanno mai partecipato alle inaugurazioni ufficiali, nemmeno quelle dedicate alla città di Milano.

 

Un patrimonio culturale che si disperde

In 14 anni di attività, WOW Spazio Fumetto ha realizzato un’impressionante attività culturale:

  • Oltre 200 mostre
  • 50 esposizioni in altre città
  • Più di 1.000 eventi
  • Un’ampia offerta didattica per studenti
  • Campus estivi molto apprezzati dalla cittadinanza
  • Il presidio culturale del Giardino Oreste del Buono

 

Il tentativo di salvataggio e la mobilitazione popolare

Negli ultimi mesi, la Fondazione aveva lanciato una petizione che ha raccolto 12.000 firme e aveva organizzato una raccolta fondi per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il 1° Aprile, il museo aveva allestito un tavolo per la raccolta firme, mantenendo viva la speranza di una soluzione.

Anche il Consiglio Comunale si era interessato alla vicenda: Alessandro Verri, capogruppo della Lega, aveva presentato un ordine del giorno per sostenere la realtà museale, definendola “uno spazio importante per centinaia di famiglie”.

Wow Spazio Fumetto

 

L’epilogo: un addio amaro

La decisione finale è arrivata quando il Comune ha negato la possibilità di rimanere nei locali durante l’espletamento del nuovo bando per la ri-assegnazione degli spazi. Il costo di un doppio trasloco (uscita e eventuale rientro) si è rivelato insostenibile per la Fondazione.

“Abbiamo lottato contro i mulini a vento, siamo stati definiti ‘fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette’, ma così è troppo anche per dei supereroi”, ha commentato amaramente Luigi Bona, concludendo con un significativo “SOB” – onomatopea del pianto nei fumetti.

 

Le conseguenze della chiusura

Con la chiusura definitiva, Milano perde non solo un punto di riferimento culturale unico, ma anche:

  • Cinque posti di lavoro fissi
  • Decine di collaborazioni professionali
  • Due importanti mostre già programmate, inclusa una con una realtà internazionale
  • I servizi educativi e ricreativi per la comunità locale

 

Wow Spazio Fumetto Milano

 

Una riflessione necessaria

La vicenda di WOW Spazio Fumetto solleva interrogativi importanti sulla gestione del patrimonio culturale cittadino e sul supporto alle realtà che, pur operando in difficoltà economiche, rappresentano un valore aggiunto per la comunità. La perdita di questo museo segna un impoverimento del panorama culturale non solo milanese, ma nazionale, privando il Paese del suo più importante spazio dedicato alla nona arte.

Il fumetto, riconosciuto ormai universalmente come forma d’arte e linguaggio espressivo autonomo, perde così il suo principale presidio istituzionale in Italia, in un momento storico in cui il medium sta vivendo una fase di particolare riconoscimento e diffusione.