The First Slam Dunk: La nostra recensione

The First Slam Dunk è il film d’animazione giapponese ideato, scritto e diretto da Takehiko Inoue e prodotto da Toei Animation, che anima uno dei momenti più salienti del manga sportivo Slam Dunk: la partita tra lo Shohoku e il Sannoh.

Oltre a riprendere quella che, da molti, è considerata la partita più emozionante dell’intera opera, approfondisce anche la storia di Ryota Miyagi, playmaker dello Shohoku, sul cui passato non era mai stato dedicato troppo tempo.

Questa recensione sarà spoiler free, quindi non abbiate paura di proseguire la lettura.

 

La storia di Ryota Miyagi

Nel manga di Slam Dunk vediamo Miyagi come il più caro amico di Sakuragi nello Shohoku.

Dopo un iniziale malinteso che ha causato un conflitto tra i due, entrambi hanno trovato un’intesa nel fatto di essere stati sfortunati in amore, anche se Miyagi essendo stato rifiutato solo 10 volte, è ancora lontano dal record di Sakuragi arrivato a quota 50 rifiuti.

Inizialmente, come Sakuragi, Miyagi è motivato a giocare dall’amore per una ragazza: la sua migliore amica e compagna di classe Ayako, la manager della squadra, che lui chiama “Aya-chan”. Ma Inoue decide di modificare la sua storia con qualche retroscena sull’infanzia mai raccontata.

 

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Il cambio di rotta

Miyagi sveste i panni dell’arrogantello che cerca di far colpo su quella che sostiene essere l’amore della sua vita e diventa un personaggio più stratificato.

Adesso non solo gioca a basket perché ama questo sport, ma anche per via dei suoi legami familiari, in particolare quello con suo fratello maggiore, personaggio inedito che Inoue utilizza per impinguare Miyagi e, benché la sua storia possa apparire troppo melensa sotto alcuni punti di vista, riesce nel suo scopo.

Una squadra di protagonisti

The First Slam Dunk è così un pretesto per completare uno dei personaggi più amati del manga, sul quale vengono puntati i riflettori nel corso della partita contro il Sannoh sfruttando dei ricordi di contorno proposti a mezzo flashback; tuttavia gli altri personaggi non vengono minimamente sminuiti anzi, in alcuni casi, sono proprio i ricordi di Miyagi a favorire il ruolo di Akagi e Mitsui, contestualizzando molte delle battute e delle scene che un non fruitore del manga potrebbe non cogliere.

Ovviamente, Sakuragi e Rukawa manterranno il loro ruolo di “protagonisti”, grazie anche alla solita rivalità che li contraddistingue.

Tante emozioni in campo

Slam Dunk è uno spokon e, come tale, incentra le vicende dei protagonisti su una storia avvincente utilizzando il linguaggio dello sport.

Il Sannoh e lo Shohoku sono due team agli antipodi. La prima è la squadra di basket della prefettura di Akita, campione nazionale in carica da 3 anni e classificata come squadra AA. È considerata la migliore squadra liceale del Giappone e da anni è una forza dominante. Al contrario, lo Shohoku, è una squadra di ragazzi cresciuti per strada, ex teppisti e provenienti da realtà ben più povere e disagiate.

Lo scontro a cui assisteremo è più di una semplice partita, è la lotta tra due ideologie e tra due ceti sociali opposti, tra chi chiede rivalsa e chi vuole mantenere il suo predominio.

Ogni singolo secondo in campo si vive con trepidazione, attimo dopo attimo, in attesa di conoscere l’esito della partita.

 

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L’accompagnamento musicale

Le emozioni che The First Slam Dunk risveglia durante la visione sono dovute in parte alla sapiente scelta dell’accompagnamento musicale. Ogni traccia audio sostiene perfettamente le azioni che vediamo in campo, sia quelle dei momenti più emozionanti che di quelli scanzonati e divertenti.

Non eccede mai sovrastando la voce o i pensieri dei protagonisti, ma si accorda rendendoli un vero e proprio inno.

Un’incredibile animazione

La cosa che più ci preoccupava, dopo aver visto il primo trailer mandato in onda, erano le animazioni. Una volta terminata la visione del film possiamo affermare tranquillamente che clip e spot visti non rendono per niente giustizia all’animazione vista nel film.

È difficile fare meglio di Inoue, le cui capacità di disegno si possono notare in ogni tratto delle sue opere, eppure ci ha più che soddisfatti. Dopo i primi cinque minuti iniziali, l’occhio si abitua facilmente alla visione che diventa ancor più bella negli ultimi secondi della partita: quando giungiamo al climax dello scontro, infatti, si passa dalla semplice computer grafica a un tratto di animazione mista e questo ha reso i momenti salienti ancor più coinvolgenti.

In tutta sincerità speriamo che questo film sia un punto di partenza per i prossimi prodotti animati provenienti dal Giappone.

 

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Conclusioni

Traendo le conclusioni sulla recensione di The First Slam Dunk, ci sentiamo di promuovere a pieni voti il lungometraggio prodotto da Toei. Da anni non ci trovavamo di fronte a un film animato così bello e nonostante la visione sia stata recente ci piacerebbe replicare.

Si potrebbe pensare che il target su cui si focalizza il lungometraggio sia riferito chiaramente a chi è già conoscitore del manga o della serie animata, tuttavia offre la giusta spinta propulsiva per recuperare Slam Dunk, che riteniamo essere uno dei manga migliori di sempre.

Se volete conoscere il nostro parere su altre opere giapponesi, vi invitiamo a recuperare le nostre recensioni su Suzume e Proteggi la mia terra.

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