Siete pronti a immergervi in una nuova classifica? Ecco a voi la mia personalissima Top 10 Shonen Manga di cui consiglio sempre la lettura, senza riserve di alcun tipo!
Un avviso: l’articolo potrebbe contenere alcuni riferimenti alla trama, che per alcuni potrebbero risultare spoiler. Detto ciò, “spoiler” deriva dal verbo “to spoil”, che significa “rovinare”, e va detto che anticipare una trama non equivale necessariamente a rovinarla. Tuttavia, per evitare malintesi, vi consiglio di fare attenzione durante la lettura.
Indice
Toggle10) Ranma 1/2
Se ancora non lo conoscete, Ranma 1/2 è un manga creato da Rumiko Takahashi (autrice anche di Lamù e Inuyasha), pubblicato e serializzato sulla rivista Weekly Shōnen Sunday dal 1987 al 1996.
La storia ruota attorno a Ranma, il protagonista che, a causa di una maledizione, si trasforma in una ragazza ogni volta che entra in contatto con acqua fredda, mentre torna uomo quando si bagna con acqua calda. Tra sorgenti maledette, rivalità, amori non ricambiati e arti marziali, ci immergiamo in una commedia romantica dove l’ironia è la protagonista assoluta. Le dinamiche degli amori giovanili e delle prime cotte delle scuole superiori, raccontate in Ranma 1/2, sono diventate un modello per la generazione cresciuta tra gli anni ’80 e ’90.
Si tratta di uno shonen che non solo diverte, ma sa anche strappare un sorriso amaro quando necessario, facendo riflettere sul non dare mai nulla per scontato in un mondo – quello della Cina e del Giappone di quegli anni – ancora legato a tradizioni e dogmi. Regole non scritte che spesso limitano i giovani, costringendoli a scelte difficili riguardo a chi amare e quando sposarsi.
Una lettura che consiglio a tutti, perché ogni personaggio, da Ranma ad Akane Tendo, da Ryoga a Kuno Tatewaki, è caratterizzato con una profondità emotiva sorprendente, nascosta dietro a una maschera di apparenze. Di recente, è stato reso disponibile un Remake Anime su Netflix e Crunchyroll che vi consigliamo di recuperare.
Con questo manga, apriamo la nostra Top 10 dei manga shonen in modo esplosivo!
09) Assassination Classroom
Quanto è importante la scuola per un giovane? In Assassination Classroom, manga di Yūsei Matsui, l’ambiente scolastico diventa il palcoscenico per affrontare temi come il bullismo, il malessere e le divisioni sociali, rilette però in chiave avventurosa, rispecchiando le sfide che i ragazzi devono affrontare prima di entrare nel mondo del lavoro.
Il protagonista, Korosensei, è una creatura misteriosa, un polipo umanoide indistruttibile, il cui potenziale distruttivo potrebbe annientare il mondo. La sua manifestazione completa ha già distrutto parte della luna, costringendo i governi a fare un accordo con lui: se i ragazzi della 3-E della Kunugigaoka Junior High School riusciranno a ucciderlo entro la fine dell’anno scolastico, il pianeta sarà salvo.
Sebbene Assassination Classroom non sia uno dei manga shonen più citati, rappresenta comunque un ottimo punto di partenza per le nuove generazioni. La storia inizia come una fantasia surreale, con gli studenti Nagisa Shiota, Karma Akabane, Kaede Kayano e i loro compagni catapultati in un inferno dove il loro spaventoso insegnante tiene loro il mondo in bilico. Ma presto il manga si sposta su tematiche più profonde.
Korosensei non è il vero nemico: è la società classista ed elitaria che spinge i giovani a credere che, per sopravvivere in un mondo spietato, sia necessario schiacciare il prossimo. Gli stessi emarginati della 3-E sono relegati a una classe separata, derisi dai loro compagni, proprio perché la scuola impone il classismo e tollera il bullismo.
Se riuscirete ad andare oltre l’apparenza del misterioso insegnante, Assassination Classroom vi regalerà una lettura coinvolgente e riflessiva.
08) Rurouni Kenshin
Gli shonen manga seguono spesso una struttura collaudata: il protagonista cresce, migliora e raggiunge il suo massimo potenziale. Ma Rurouni Kenshin, il capolavoro di Nobuhiro Watsuki (noto anche come Samurai X o Kenshin Samurai Vagabondo), rompe questa convenzione. Kenshin Shimura, il protagonista, non è un giovane che deve ancora progredire. La sua storia di battaglie e tragedie è già alle spalle. Si ritrova in un Giappone in rapida trasformazione, pronto ad abbracciare la modernità, che lo vede ormai obsoleto e inutile nel progresso del futuro.
Kenshin è un samurai vagabondo, senza padrone, con una spada macchiata di sangue che giura di non brandire più per togliere la vita, dopo aver combattuto in nome di ideali che hanno solo seminato guerra e caos. Per questo si ritira a una vita umile e inverte il taglio della sua spada come simbolo del suo impegno a non causare più danni a nessuno. Ma, come spesso accade, il passato torna a bussare alla sua porta. Nonostante il dolore che gli procura, Kenshin sarà costretto a combattere per proteggere ciò che ha imparato ad amare, affrontando le conseguenze delle scelte fatte nel suo sanguinoso passato.
Rurouni Kenshin è senza dubbio una dei manga più belli di tutti i tempi. Anche se il finale è stato modificato per risultare più adatto a un pubblico familiare, merita anche più di una lettura.
07) Dragon Ball
Dragon Ball non ha certo bisogno di presentazioni. Grazie alle sue celebri saghe, in particolare la “Z”, è diventato il punto di riferimento per ogni manga d’azione, che la cultura popolare ha ribattezzato “battle shonen”, che è venuto dopo l’opera del maestro Akira Toriyama.
Nato da una premessa semplice, Dragon Ball inizia con l’incontro tra un ingenuo ragazzino, Son Goku, e una spumeggiante e brillante ragazza, Bulma. Nonostante l’assenza di una trama predefinita (in realtà, la storia è stata “improvvisata” anno dopo anno dall’autore), è riuscito a entrare nei cuori di tutti noi, diventando un simbolo della cultura del manga a livello mondiale.
Dragon Ball è una lettura fresca, che sa essere dolce e profonda quando necessario, ma è quasi sempre emozionante e coinvolgente. Potrebbe essere considerato un’ottima porta d’ingresso per chi vuole conoscere il genere.
Non è esente da difetti: ci sono piccoli errori o sviste, personaggi che spariscono da una saga all’altra o cambi di caratterizzazione troppo rapidi, che rendono difficile adattare alcuni antieroi alla trama. Tuttavia, Dragon Ball rimane un’epica a fumetti che non si può perdere, un vero e proprio Saiyuki dei tempi moderni, che riscrive il mito del Viaggio in Occidente di Sun Wukong con tematiche più accessibili a tutti.
Sicuramente da non perdere, e se volete saperne di più sul romanzo classico cinese Viaggio in Occidente lo potete trovare qui, mentre qui lo approfondiamo noi.
06) Fullmetal Alchemist
Il dolore di una perdita è qualcosa che non si supera mai davvero. Il tempo può cicatrizzare la ferita, ma non la fa scomparire del tutto. E come potrebbero reagire due bambini che si affacciano ai misteri dell’alchimia se perdessero la loro madre?
Edward e Alphonse Elric sono due giovani ragazzi cresciuti con l’amore di una madre che si è sempre presa cura di loro, fino alla sua prematura scomparsa. Nel tentativo di ricostruire la loro famiglia distrutta, i due decidono di affrontare una pratica proibita nell’alchimia: la trasmutazione umana.
Preparano tutto con meticolosità, ma il rituale va storto: Edward perde una gamba e Alphonse perde tutto il corpo. Nel disperato tentativo di mantenere l’anima di suo fratello nel mondo dei vivi, Edward lega l’anima di Alphonse a un’armatura. È da questa tragedia che prende il via il viaggio dei fratelli Elric alla ricerca della pietra filosofale.
Fullmetal Alchemist è un manga che non può mancare in nessuna collezione. Un’opera che sa mescolare una trama solida, personaggi straordinari e una struttura narrativa ben equilibrata, offrendo sia azione che momenti di profonda tristezza in un vortice di emozioni che ci accompagna dall’inizio alla fine. Scritto e disegnato da Hiromu Arakawa, il manga ha pochissimi personaggi piatti e una trama che raramente perde consistenza. La coerenza narrativa scorre lineare dalla prima all’ultima pagina, ma ciò non significa che sia banale; anzi, la semplicità della trama rende il tutto straordinariamente avvincente.
Non è un caso che Fullmetal Alchemist abbia un posto di diritto in questa top 10 manga. Che vogliate leggere il manga o guardare l’anime – in particolare Fullmetal Alchemist: Brotherhood, che vi consigliamo caldamente – non rimarrete delusi.
05) Slam Dunk
Takehiko Inoue, già autore di Vagabond e Buzzer Beater, inizialmente propone Slam Dunk alla redazione per cui lavora, ma l’opera fatica a trovare spazio. Passa da una scrivania all’altra, con tutti che sembrano non credere nel suo progetto. Ma quando il fenomeno del basket comincia a farsi largo in Giappone, Inoue ottiene finalmente l’opportunità di pubblicare il suo manga. Oggi, Slam Dunk è probabilmente il miglior esempio di manga sportivo, nonché uno dei migliori shonen di tutti i tempi.
La storia ruota attorno ad Hanamichi Sakuragi, un teppista dalla provocante chioma rossa che ha subito così tante delusioni amorose da essere disposto a fare qualsiasi cosa per attirare l’attenzione di una ragazza. Il suo obiettivo diventa Haruko Akagi, di cui si innamora a prima vista. Scoprendo la sua passione per il basket, Hanamichi decide di entrare nella squadra della sua scuola, la Shohoku, nella speranza di impressionarla.
Ben presto però, si rende conto della dura realtà: il capitano della squadra è il mastodontico e serioso Takenori Akagi, fratello di Haruko, mentre la giovane promessa della squadra è Kaede Rukawa, l’oggetto dell’affetto di Haruko. E come se non bastasse, Hanamichi non sa assolutamente nulla di basket: non solo ignora le regole, ma non sa nemmeno palleggiare, nonostante si proclami “genio del basket”.
Hanamichi non è il protagonista più sveglio né il più talentuoso, ma possiede una determinazione, una carica e una voglia di fare che lo spingeranno a scoprire una nuova passione: l’amore per il basket. Con una trama che coinvolge anche chi non è appassionato di sport, Slam Dunk è sicuramente una lettura da avere nel proprio bagaglio se si vuole avvicinarsi al mondo del manga. A dirla tutta, è un’opera che rimane fresca e avvincente anche dopo numerosi anni.
È impossibile non affezionarsi ai personaggi, anche a quelli che inizialmente sembrano “antagonisti”, così come alle vicende che vedranno una squadra di perdenti dare il massimo per dimostrare il loro valore. E tutto ciò in un contesto giapponese che, nel mondo dello sport come nella vita, spesso non ha molta clemenza per i ragazzi che non sono ritenuti utili alla società.
04) Gintama
Hideaki Sorachi è uno di quei geni folli, spesso sottovalutati, che ha reinventato le avventure di Kenshin Samurai Vagabondo in una chiave più umoristica, satirica e addirittura fantascientifica. Così ha preso vita Gintama, un manga che si è guadagnato il titolo di uno dei migliori shonen in circolazione. Purtroppo, però, a causa della sua complessità e della sua difficile fruibilità, è rimasto confinato nella sua nicchia di appassionati. E questo è davvero un peccato.
Il protagonista, Gintoki Sakata, è un (quasi) trentenne disilluso, un fallito che vive alle spalle di un’anziana signora, cercando di pagare l’affitto il meno possibile, mentre salta da un lavoro all’altro per arrivare a fine mese. Ex combattente, non riesce a liberarsi dei fantasmi del suo passato, che emergono durante la trama e rappresentano in modo perfetto le cicatrici della società giapponese, dal periodo post-Seconda Guerra Mondiale fino ai giorni nostri.
Gintama è assurdo, caotico, e casinista, ma è proprio questa sua maschera grottesca che lo rende un prodotto di qualità. La satira del manga affonda le radici nei disagi e nelle contraddizioni della società giapponese, ed è un viaggio in cui non ci sono eroi e protagonisti assoluti.
I personaggi, infatti, non sono altro che riflessi dei problemi che affliggono i giapponesi di diverse età: Gintoki, che pur mantenendo dei valori nel cuore non riesce a trovare il suo posto nella società, venendo visto come un fallito e un inetto; Shinpachi Shimura, che insieme a sua sorella Otae cerca di sbarcare il lunario con lavori malpagati per coprire i debiti lasciati dal padre; e infine, Kagura, la ragazzina “straniera” che, persa e abbandonata dopo la morte della madre, è costretta a vivere senza punti di riferimento, mentre il padre è troppo impegnato nel lavoro.
La trama di Gintama non è lineare: si alternano episodi autoconclusivi, spesso assurdi e apparentemente privi di senso – un tipo di narrazione che ha influenzato anche opere come Rick e Morty in Occidente. Eppure, in ogni episodio, c’è spazio per far emergere le storie di tutti i personaggi che si aggiungono nel corso dell’opera.
La bellezza di Gintama sta proprio nella sua capacità di raccontare una “realtà” senza un vero protagonista assoluto, dove ogni personaggio ha il suo vissuto e la sua storia. Gintoki, pur essendo il personaggio centrale, non è sempre il più speciale o il più avanti; anzi, a volte è lui stesso a essere messo in ombra dai nuovi arrivati, ognuno con il proprio passato e la propria narrazione che si intreccia con la sua, anche se solo per un breve istante.
Gintama è un manga che avrebbe sicuramente meritato un posto sul podio di questa Top 10, se non fosse per la risonanza che le opere che seguiranno hanno avuto nella storia. Rimane comunque uno dei manga shonen più belli e profondi di sempre, capace di offrire un mix unico di risate, dramma e riflessioni sulla vita.
03) Getter Robot
L’evoluzione, il processo attraverso cui la selezione naturale agisce sulla variabilità genetica prodotta dalle mutazioni, ha dato origine a forme di vita sempre più complesse. Ma cosa accadrebbe se questa evoluzione permettesse agli esseri umani di progredire così tanto da spingerli verso l’annientamento di ogni forma di vita nell’universo?
Questo è il pericolo che Go Nagai e Ken Ishikawa pongono davanti ai lettori di Getter Robot, una serie che affronta questi temi in maniera profonda e inquietante.
Nel mondo creato da Nagai, i Robottoni sono macchine straordinarie, progettate per difendere la pace. Tuttavia, come ogni arma, è l’uso che ne fa l’essere umano a determinarne la funzione: sarà uno strumento di salvezza o di distruzione? Partendo da Mazinger Z, il capostipite dei mecha “pilotati”, Getter Robot introduce la propria narrazione attraverso il protagonista, che interroga direttamente i lettori: cosa farebbero se avessero il potere di diventare un Dio che salva l’umanità o un Demone che la condurrà alla rovina? Nonostante le tentazioni di usare il loro potere per fini egoistici, personaggi come Koji Kabuto, Tetsuya Tsurugi e Duke Fleed rimangono fedeli alla luce, sempre pronti a lottare per il bene, anche quando la via appare incerta.
Tuttavia, Getter Robot non si limita a seguire il filone classico dei mecha; riesce a distaccarsi e ad evolversi, influenzando profondamente le opere che hanno seguito. I suoi protagonisti sono tra i più complessi mai creati, e sebbene siano chiamati a difendere il pianeta, non sono figure semplicemente votate al bene. La loro caratterizzazione è profonda, realistica e ben lontana dalla rappresentazione convenzionale degli eroi, con decisioni morali e conflitti interni che li rendono molto più umani e sfaccettati.
A differenza di altre serie, Getter Robot non si limita a riscrivere continuamente la stessa trama, ma cresce, si sviluppa e si trasforma nel tempo, grazie al lavoro congiunto di Nagai e Ishikawa. Le vicende evolvono in maniera coerente, introducendo sotto-trame e nuovi personaggi che arricchiscono la narrazione. Il tema centrale del manga è la certezza dell’annientamento umano, e la domanda che si pone è: come reagire di fronte a questo destino? La lotta per evitare la fine dell’umanità si intreccia con il più grande dilemma esistenziale: è davvero possibile redimere una specie che ha fallito? Per alcuni la risposta è semplice, per altri è un quesito complesso e doloroso. In ogni caso, Getter Robot non fa sconti, invitando il lettore a confrontarsi con le difficoltà morali e le tragiche conseguenze delle scelte dei protagonisti.
Un’opera che non solo ha segnato un capitolo fondamentale nel genere mecha, ma che, con la sua profondità e complessità, continua a lasciare il segno su chi si avventura nel suo mondo.
Che siate fan o no dei mecha l’influenza di questa serie è stata così fondamentale nel mondo dei manga che merita senza dubbio un posto sul podio della Top 10 manga. E se siete interessati a saperne di più sulla storia di Ryoma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe vi consiglio di acquistare Getter Saga qui.
02) Devilman
Grottesco, spaventoso, violento e crudo: queste sono le definizioni che più frequentemente accompagnano Devilman, ma nessuna opera di Go Nagai, e forse nemmeno di altri manga, riesce a mettere il lettore di fronte a sé con la stessa forza inesorabile. Pubblicato nel 1972, questo manga nasce come una critica impietosa, spingendosi a esaminare la società dell’epoca attraverso la lente di una guerra fredda emotiva e psicologica, affrontando temi e pregiudizi che restano rilevanti anche oggi.
Devilman non è una storia lunga, ma è una di quelle che colpisce e resta impressa. Lo stile grafico, deformato e a tratti estremamente grottesco, amplifica il messaggio del manga, spingendo il lettore a confrontarsi con un’esperienza emotiva intensa e disturbante. Il protagonista, Akira Fudo, è costretto a sopportare la stessa oppressione, rabbia e confusione che vengono inflitte al lettore, e questo contribuisce a rendere la storia ancora più potente e incisiva.
La trama si sviluppa come una lotta fratricida, non solo tra il bene e il male, ma tra le stesse forze che plasmano la società umana, mostrando un mondo dove l’emozione e la morale vengono schiacciate dall’istinto di sopravvivenza. L’idea centrale del manga, che emergere con forza non importa a che costo, riflette l’influenza delle fusioni tra i demoni: l’unico modo per evolversi è “diventare più forti”, assorbire tutto ciò che può migliorarci e superare chiunque si metta sulla nostra strada.
Uno degli aspetti più inquietanti di Devilman è il suo continuo richiamo a tematiche religiose, in particolare al cristianesimo. Qui la lotta tra Satana e Dio non si presenta come una battaglia di buoni contro cattivi, ma piuttosto come una rappresentazione disillusa del divino. Dio esiste, ma non si fa sentire: è distante, lascia il mondo in balia del libero arbitrio e, quando tutto sembra andare troppo lontano dalla sua visione, non esita a cancellarlo per dare il via a un nuovo inizio. Un approccio che evidenzia la sua indifferenza e la sua totale mancanza di benevolenza.
Il manga ha una forte impronta nichilista, ma questo non lo rende meno potente: Devilman è un’opera che non solo sfida i suoi lettori, ma li costringe a riflettere su tematiche universali e senza tempo. Nonostante la sua natura estremamente cupa, Devilman è riuscito a mantenere la sua forza anche nei decenni successivi, dimostrando la sua longevità e, grazie a Devilman Crybaby, è riuscito a rimanere rilevante anche per le nuove generazioni. Una storia che, pur se svecchiata, mantiene intatta la sua capacità di colpire, disturbare e far riflettere.
Devilman conquista per me la medaglia d’argento nella Top, ed è un’opera che merita un posto in libreria – che siano i volumi ristampati o l’omnibus che potete trovare qui.
Menzioni onorevoli e riflessioni della top 10 shonen manga
Ci sono davvero tantissimi shonen che ho voglia di consigliarvi, e a dirla tutta una Top 10 è un po’ stretta. Abbiamo tantissimi titoli meritevoli, ognuno con la sua unicità, che riescono a toccare i cuori dei lettori, senza preoccuparsi di etichette o categorie.
Le storie che hai menzionato, come GTO, Shonan Junai Gumi, Tokyo Revengers, City Hunter, Saint Seiya, Hokuto no Ken, One Piece, Naruto, Le bizzarre avventure di JoJo e Demon Slayer (sì, l’anime è fantastico, ma il manga ha la sua bellezza), sono tutte pietre miliari del genere, ognuna con il suo stile inconfondibile e con trame che mescolano emozioni, azione e riflessioni profonde.
Non importa che siano “per ragazzi” o meno, l’importante è lasciarsi coinvolgere dalla narrazione e dalle avventure dei protagonisti. Ogni storia è un viaggio che può insegnarci qualcosa, che ci fa ridere, piangere e riflettere, spesso su temi universali come l’amicizia, il sacrificio, la giustizia e la lotta interiore.
E ora, con tutto questo background e le aspettative alte, non ci resta che scoprire quale manga occupa la posizione numero 1 in questa classifica! Chi sarà il vincitore?
1) Ashita no Joe
Ashita no Joe non è solo un manga, ma un’icona culturale che ha avuto un impatto profondo sulla società giapponese e sul mondo intero. La sua forza non sta solo nel racconto delle sfide fisiche e psicologiche di un pugile, ma nella capacità di riflettere e incarnare le lotte più profonde della generazione che lo ha accolto. Il modo in cui Joe Yabuki è stato simbolo di resilienza per una società che cercava di rialzarsi dopo le cicatrici lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale e dalla guerra fredda è qualcosa di straordinario.
La connessione tra la sua storia e le lotte studentesche giapponesi degli anni ’60 e ’70 è quasi simbiotica. Joe, come figura di “rifiuto” sociale, diventa l’emblema della gioventù che sfida un sistema che non li accetta, proprio come i ragazzi che protestavano contro le ingiustizie politiche e sociali. Non è un caso che Ashita no Joe sia stato adottato come simbolo di ribellione, tanto che alcuni gruppi radicali lo hanno utilizzato per esprimere la loro protesta. La storia di Joe è universale e senza tempo, ancora oggi il suo messaggio risuona forte, anche nelle generazioni più giovani.
La tavola finale di Ashita no Joe è leggendaria, e non è solo una scena iconica del manga, ma un simbolo di sacrificio e determinazione che trascende il fumetto stesso. La morte di un personaggio chiave (che non sarà nominato per evitare gli spoiler) ha fatto sì che i lettori giapponesi si riunissero in un funerale collettivo, un atto di affetto e rispetto per un’opera che ha davvero cambiato il loro modo di vedere il mondo.
Il fatto che Ashita no Joe continui ad avere un impatto decenni dopo la sua uscita, ispirando nuove generazioni e citato da altri autori, dimostra quanto sia profondamente radicata nella cultura popolare giapponese. È un vero capolavoro, un manga che non può essere dimenticato, perché ha lasciato un’impronta indelebile che nessuna opera moderna potrà mai eguagliare.
E tutto questo non è avvenuto in un periodo storico come il nostro, in cui le industrie di manga e anime fatturano miliardi e le produzioni sono considerate arte. Accadeva bensì in un periodo di boom economico in cui il fumetto era considerato un’arte povera, per pezzenti, che si poteva acquistare con pochi soldi e che comunque ti distoglieva dagli obiettivi che dovevi perseguire e di conseguenza bollata come qualcosa per persone pigre che cercavano di scappare dalla vita.
Una storia che non può mancare in nessuna collezione o libreria, la cui sensibilità è figlia dei buoni sentimenti degli autori che avevano davvero voglia di mostrare, attraverso gli occhi di Joe, cosa ci fosse di sbagliato nel Giappone. Questa sensibilità non è stata persa con gli anni, Tetsuya Chiba prese parte all’iniziativa benefica in sostegno alla popolazione di Amatrice nel 2016 e qui sotto lo potete vedere mentre tiene in mano la sua raffigurazione di Joe con la scritta “Forza Amatrice”.