Bud Spencer e Terence Hill: tutti i film dal peggiore al migliore – Seconda parte

Andiamo a scoprire le prime 10 posizioni della classifica dei film di Bud Spencer e Terence HIll dal peggiore al migliore.

Nella prima parte abbiamo visto i migliori film dal diciottesimo all’undicesimo posto.

 

Plata e Salud per sbarcare il lunario viaggiano a bordo di aerei scassati sulla foresta amazzonica, allo scopo di farli precipitare e intascare i soldi dell’assicurazione.

Questo film appartiene al primo periodo della coppia, in cui ancora i nostri beniamini stavano costruendo la propria identità. Abbandonato il genere western che tanta popolarità aveva dato loro, Spencer e Hill sono protagonisti di questa nuova avventura ambientata in Amazzonia. Il duo torna a collaborare con colui che per primo aveva capito il loro potenziale ovvero Giuseppe Colizzi. Il tono generale è scanzonato, ma non scade mai troppo nella parodia. Le scazzottate ci sono, ma sono dosate senza esagerare, dando più importanza alla storia raccontata. Più forte ragazzi! è un’avventura allegra e godibile arricchita dalla colonna sonora degli imprescindibili Oliver Onions.

 

 

 

9 – Io sto con gli ippopotami

 I due cugini Tom (Bud Spencer) e Slim (Terence Hill) sono cresciuti insieme nell’Africa coloniale britannica, Tom organizza safari mentre Slim è un fannullone e sempre in giro per il mondo. I due animalisti convinti dovranno vedersela con Jack Ormond, ricco e potente capitalista immischiato nel traffico clandestino di animali e di avorio.

L’undicesima fatica cinematografica della coppia è ambientata e girata principalmente a Johannesburg. I favolosi scenari africani aumentano il senso di avventura della pellicola, diventando un elemento di forza del film. Questa volta dietro la cinepresa c’è Italo Zingarelli, importante produttore con all’attivo qualche regia, anch’egli convinto sostenitore del potenziale comico degli attori.

La formula non cambia, il punto forte del film sono i due protagonisti sempre in grado di regalare dinamicità grazie ai loro caratteri opposti. Tra risate e cazzotti il divertimento non manca, riuscendo anche ad inserire alcune sequenze di grande impatto come quella della liberazione degli animali. Io sto con gli ippopotami è tra i film più impegnati della loro produzione, infatti il monito animalista e anticolonialista arriva forte e chiaro. Il messaggio politico assume maggior rilievo se pensiamo che all’uscita del film in Sudafrica era ancora presente l’apartheid.

 

 

 

8 – Non c’è due senza quattro

Lo stuntman Elliot e il sassofonista in libertà vigilata Greg sono perfettamente somiglianti a due facoltosi cugini brasiliani. Per questo motivo vengono ingaggiati per sostituirli per una questione d’affari.

Correva l’anno 1984. i trionfi di Trinità sono ormai lontani e la formula comincia a dare segni di stanchezza. Nonostante ciò lo stratagemma del doppio funziona alla grande, riuscendo a dare la giusta freschezza. Questa volta il divertimento raddoppia! Bud e Terence si sdoppiano interpretando i loro classici ruoli ed i cugini aristocratici Coimbra de la Coronilla y Azevedo; le contrapposizioni tra i due fratelli aristocratici e raffinati in contrasto con i modi spicci dei sosia sono semplicemente irresistibili.

La regia di E.B. Clucher funziona, riuscendo forse come nessun altro ad esaltare al meglio i punti di forza dei due interpreti. Seppure il film faccia parte della fase calante, sia in termini di popolarità che di freschezza, ebbe un discreto successo. Non c’è due senza quattro è l’ultimo film puramente comico di Spencer e Hill, dopo la successiva parentesi semiseria con Miami Supercops.

 

Non c'è due senza quattro
La tavolata con le due coppie di sosia

 

 

7 – Chi trova un amico trova un tesoro

Alan e Charlie sono alla ricerca di un misterioso tesoro risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Sulla loro strada incontreranno un gruppo di moderni pirati che venuti a sapere del tesoro sono intenzionati a prenderselo.

Ci sono svariati elementi degni di nota all’interno di questo film. In primis le ambientazioni tropicali che aumentano il fascino dell’esotico. Il figlio della regina della tribù, Anulu interpretato da un Sal Borgese in stato di grazia, è divertentissimo. Altro personaggio memorabile è quello di Kamasuka, reduce giapponese della guerra mondiale inconsapevole però della fine della guerra avvenuta già da molti anni! Tale personaggio è ispirato alla figura di Hiroo Onoda.

Chi trova un’amico trova un tesoro è senza dubbio uno dei film più amati dalla coppia, in grado di regalare divertimento grazie ad alcuni elementi davvero riusciti e ad una storia ricca di avventura.

 

 

 

6 – Nati con la camicia

Doug e Rosco vengono scambiati per agenti segreti, la cui missione è quella di neutralizzare una potente organizzazione criminale intenzionata a conquistare il mondo.

Nati con la camicia rappresenta la prima ed unica incursione nel genere spionistico, e il risultato è promosso a pieni voti! La pellicola risulterà la migliore girata da Spencer e Hill negli anni ’80. Il solito E.B. Clucher confeziona un prodotto dal ritmo serrato che non concede spazio alla noia, Bud e Terence nelle vesti di spie per caso sono spassosissimi. Il film è ricco di omaggi a classici di spionaggio come la saga di 007, nonché ai lavori precedenti della coppia. Come detto, il divertimento è sempre in primo piano, e tra gli apici ricordiamo scene come quella del ventriloquo e il bagno ascensore

 

Nati con la camicia

 

 

5 – Pari e dispari

Il guardiamarina Johnny Firpo indaga su una banda di allibratori clandestini che operano in Florida. Cercando di farsi aiutare dal camionista Charlie, esperto nel gioco d’azzardo, Johnny tenta di coinvolgerlo nell’indagine. La collaborazione tra i due non sarà affatto facile a causa del carattere burbero di Charlie.

Entrando nella zona calda della classifica, al quinto posto troviamo uno dei film più amati ovvero Pari e dispari. Questa pellicola rappresenta la prima collaborazione tra Spencer e Hill ed il regista Sergio Corbucci: quest’ultimo riesce facilmente a integrarsi nelle meccaniche consolidate della coppia sfruttando benissimo la dualità tra i caratteri opposti. Rispetto ad altre opere siamo in presenza di una trama più strutturata, in cui tutto funziona alla perfezione; il tema principale è quello delle scommesse e del rischio, in cui si può vincere o perdere.

Grazie all’equilibrio tra storia e umorismo Pari e dispari rientra di di diritto tra i migliori titoli dei due attori. Tra cazzotti, risate e scommesse lo spasso è assicurato!

 

Pari e dispari
Pari e dispari

 

 

4 – I due superpiedi quasi piatti

Wilbur e Matt sono due disoccupati, sempre alla ricerca di lavoretti per sbarcare il lunario, e vengono scambiati per aspiranti reclute venute a presentare domanda d’ammissione per diventare poliziotti.
A distanza di tre anni dall’ultimo lavoro Bud e Terence tornano nel 1977 a girare un film insieme. Il ritorno è in grande stile, in quanto per la prima volta la pellicola è girata interamente in America, a Miami per la precisione. Alla regia torna E.B. Clucher dopo i fasti di Trinità e i risultati sono sempre eccellenti: I due superpiedi quasi piatti è uno dei migliori capitoli della lunga storia di Bud e Terence.
Dopo aver interpretato cowboy, avventurieri, missionari questa volta i due protagonisti impersonano per la prima volta due poliziotti per caso, infilando tutta una serie di gag imperdibili. Inutile dire che le sequenze da ricordare sono molte, come la rissa al bowling o la cena con le ragazze.

 

Due superpiedi quasi piatti
Due superpiedi quasi piatti

 

 

3 – …continuavano a chiamarlo Trinità

Trinità e Bambino vengono scambiati per agenti federali. Approfittando dell’equivoco i due tentano il colpo grosso, ma si ritrovano a difendere una comunità di frati da un trafficante d’armi e da una banda di rivoluzionari messicani.
Le avventure di Trinità e Bambino riprendono esattamente da dove le avevamo lasciate. Le parti rimaste nell’immaginario popolare si sprecano, basti pensare alla partita di poker o la confessione; merita una menzione d’onore la spettacolare scena del ristorante di lusso in cui Trinità e Bambino mangiando tonnellate di cibo infrangono qualsiasi regola del galateo.
Continuavano a chiamarlo Trinità bissa il successo del primo capitolo, trasformando ancor di più Bud Spencer e Terence Hill in un vero e proprio fenomeno che travalica i confini nazionali. Per capire meglio le dimensione del successo la pellicola fu campione d’incassi assoluta nella stagione ’71-’72,  con 14.554.172 spettatori paganti, risultando il quarto film col più alto numero di spettatori in Italia.

2 – Lo chiamavano Trinità…

Trinità è un abile ma pigro pistolero e nel suo girovagare si ritrova per caso nella città dove suo fratello, chiamato Bambino, fa lo sceriffo. Il maggiore Harriman vuole impadronirsi a tutti i costi del terreno in cui vive una pacifica comunità di mormoni, mettendosi così contro i due fratelli.

Sul finire degli anni 60′ lo spaghetti western faceva ricorso sempre più alla violenza, tanto che ormai l’elemento più importante di una sceneggiatura era il numero di morti al suo interno. L’unico modo per rivitalizzare questo genere era cambiare rotta, e qualcuno aveva le idee ben chiare su come farlo. Il direttore della fotografia Enzo Barboni, in arte E.B. Clucher, aveva scritto una sceneggiatura western in cui l’ironia era predominante.

Dopo tanti rifiuti il produttore Italo Zingarelli intuì il potenziale del copione, pensando che fosse perfetto per Bud e Terence. L’incontro tra i due attori e il regista, qui al suo esordio dietro la macchina da presa, rappresentò un vero e proprio big bang, dando inizio senza saperlo a uno dei capitoli più gloriosi della storia del cinema italiano.

Il film è pieno zeppo di momenti memorabili: la scena con il malcapitato Mezcal, le battute irresistibili (“Emiliano non tradisce, gringo.” – “Emiliano dice tutto, gringo!”). La parte finale di Lo chiamavano trinità rappresenta il manifesto della filmografia di Spencer e Hill, ovvero le epiche scazzottate. Le pistole lasciano spazio a divertentissime zuffe, in cui la violenza viene ribaltata in chiave comica.

 

Lo chiamavano Trinità
Il temibile Emiliano!

1 – …altrimenti ci arrabbiamo!

Ben e Kid, rivali nei rally, vincono ex aequo una Dune Buggy. Per decidere a chi spetti l’auto si sfidano in una gara in cui vince chi mangia più salsicce e beve più birre. Il bar del Luna Park in cui avviene il confronto viene distrutto da una gang e la Dune Buggy finisce in fiamme. Da rivali, i due si trasformano in alleati per ottenere giustizia.

Al primo posto della classifica troviamo Altrimenti ci arrabbiamo, capolavoro immortale nonché probabilmente la fase più alta dal punto di vista tecnico raggiunta da Bud Spencer e Terence Hill. Il regista Marcello Fondato ha dichiarato di aver concepito il film come un cartone animato, una scelta rivelatasi vincente riuscendo a elevare al massimo il potenziale dei due interpreti. Questo approccio mette la trama in secondo piano rendendo alcuni passaggi meno interessanti, ma si passa facilmente sopra i difetti in quanto la cura certosina messa nella costruzione delle scene comiche è eccezionale.

La perfezione raggiunta nelle scazzottate, diventate ormai il marchio di fabbrica della coppia, setta uno standard mai più eguagliato. Le risse sono un concentrato di divertimento e creatività altissimo. Le coreografie delle scene ambientate nella palestra e nella parte finale raggiungono altissime vette di divertimento e originalità. Stiamo parlando di un vero e proprio greatest hits delle migliori gag della coppia: la gara a birra e salsicce, tutta la parte ambientata al Luna Park, il duello con le moto, il killer Paganini. Menzione speciale alla leggendaria scena del coro dei pompieri.

La colonna sonora dei sempre presenti Oliver Onions è un evergreen, trascinata dalla immortale Dune Buggy.

 

Altrimenti ci arrabbiamo
La magnifica scena del coro dei pompieri
Glenn Cooper

Intervista a Glenn Cooper

Premessa e ringraziamenti Per i nostri lettori, grazie alla cortesia del noto scrittore Glenn Cooper e della Casa Editrice Nord, siamo onorati di presentarvi alcune

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