Pokémon: Leggende Arceus – la dimostrazione che la verità è sempre nel mezzo

Immerso in un mondo fantastico ho avuto la possibilità di giocare a Pokémon: Leggende Arceus e dopo svariate ore di gioco porto a voi la mia recensione senza spoiler, perché non ho voglia di rovinare l’esperienza di gioco a nessuno.

Pronti dunque a gettarvi in questa magica avventura? Va prima precisato che vedremo molti pro e contro.

Pokémon: Storia di un franchise potente, ma molto pigro

Prima di entrare nel dettaglio e parlare di Leggende Arceus vorrei aprire una piccola parentesi sul franchise Pokémon.

Esistono decine e decine di giochi Pokémon non ufficiali dove nuovi mostriciattoli (chiamati Fakemon) impolpano la flora e la fauna del brand, proprio come fanno i titoli marchiati Game Freak, solo che cercano di implementare anche meccaniche e tipi diversi.

Molti hanno una storia di background, o lore se preferite, che arricchisce il mondo di fantasia creato rendendo centrali e fondamentali molte creature. Ad esempio gli Arcanine erano venerati come divinità in alcune regioni, ma questo si soffermava ad essere poche righe in un’enciclopedia digitale.

Inutile dirlo, ma nonostante tutto stiamo parlando di uno dei brand più redditizi al mondo grazie alla gadgettistica che conta miliardi di esemplari di peluche, abiti e collaborazioni varie – come i set lego che sono molto belli e consigliamo di prendere qui se siete fan – ma è anche un marchio che permette una vita di rendita talmente tanto buona che non serve lavorare molto sulla base: i videogiochi Pokémon.

Da poco più di venticinque anni infatti il brand videoludico non ha mai brillato né sotto il punto di vista tecnico né tanto meno sotto quello della scrittura, sempre stantìa e stagnante in una palude di mediocrità che appagava solo il desiderio dei nostalgici di rivivere di ricordi, ma che non riusciva a conquistare i giovani.

Leggende Arceus è il primo vero tentativo di miglioramento del marchio Pokémon. Ma saranno riusciti a migliorare davvero?

Leggende Arceus: un nuovo gioco dopo 25 anni

Non ignoriamo l’elefante nella stanza, togliamo subito ogni dubbio. Pokémon: Leggende Arceus non è un gioco eccelso. Graficamente non brilla, le meccaniche non sono nuove nel campo dei videogame e la varietà del mondo viene meno già dopo una decina di ore approfondite di gioco.

Ma non per questo è da ritenersi un brutto gioco Pokémon. Che differenza c’è tra brutto gioco o brutto gioco pokémon? Semplice, questo titolo va giudicato in quanto tentativo di rivoluzione del brand, altrimenti sarebbe da scartare a priori.

E’ un passo avanti necessario che va fatto in virtù dei 25 anni di piattume a cui Game Freak, The Pokémon Company e Nintendo hanno abituato lo zoccolo duro dei fanatici Pokémon. Non a caso, stanchi di questo, la casa videoludica nipponica ha deciso di spostare la sede lavorativa del gruppo Game Freak proprio nei suoi uffici principali per dargli la possibilità di migliorare. Personalmente credo che siano riusciti con questo titolo a svecchiare il brand, anche se con 10 anni di ritardo.

Legends Arceus è un bel miglioramento rispetto Pokémon Spada e Pokémon Scudo ed è nettamente migliore di titoli osannati come Pokémon Ultrasole / Ultraluna e soprattutto di Pokémon Let’s Go Pikachu / Eevee anche se, già con quest’ultimo, molti dei fan storici hanno iniziato a indispettirsi. Non a caso Amazon Japan dovette chiudere le recensioni al titolo perché ne arrivavano solo di negative.

Ma se è un bel gioco Pokémon e comunque un brutto titolo, che c’è da aspettarsi?

I pro e contro di Pokémon: Legends Arceus

Parliamo di cose più importanti, il titolo è pieno di pro e contro. Il sistema di gioco, come già detto, non è per nulla nuovo. Lo abbiamo già visto altre volte e la possibilità di incontrare creature stravaganti in un mondo aperto la ricordo già dal primo Digimon su Playstation 1.

Tuttavia, nascondersi, cercare e lanciare Pokéball ai Pokémon presenti nelle vaste distese aperte del mondo di gioco è davvero divertentissimo. E non è neanche così facile come può sembrare.

Molti Pokémon, come presentato dai trailer, attaccano FISICAMENTE il giocatore ferendolo e facendogli perdere gli oggetti che ha con se, ed esistono tante piccole accortezze legate all’abbigliamento che non sono state dette e che sono fondamentali per i tentativi di approccio Stealth. A mie spese ho per esempio scoperto che andare in giro con gli zoccoli di legno è molto più rumoroso che andare in giro con le scarpe di paglia.

Pokémon Leggende Arceus

Per non parlare di quando si lancia troppo piano una Ball o si manca il Pokémon che vogliamo catturare.

Inoltre, a dirla proprio tutta, il motore grafico non è neanche così orribile come si dice in giro. Anzi, in portatile è davvero bello e viviamo di macro aree ben colorate e strutturate (anche se un po’ scarne) e su Switch Oled, personalmente, non ho mai avuto cali di frame neanche nelle azioni più concitate.

Il sistema di creazione degli oggetti, preso nettamente da titoli che ormai l’hanno reso meccanica cardine come Monster Hunter, è davvero divertente. Arricchisce molto il gameplay di una serie di titoli che prima ci costringeva solo ad andare al supermercato per comprare Ultraball come se non ci fosse un domani, e siccome le risorse non sono infinite, siamo anche costretti a saper gestire l’inventario e non sprecare tutte le risorse.

L’esplorazione e il Crafting sono quindi ottime rinnovazioni che ringiovaniscono il titolo. Certo, Leggende Arceus come sopracitato è in ritardo di almeno 10 anni sul fronte videoludico, ma è un primo passo (si spera) verso un futuro migliore.

Il sistema di combattimento

Cardine del mondo Pokémon sono i combattimenti tra allenatori. Ormai lo sanno anche i sassi, i precedenti titoli non sono altro che corridoi lunghissimi (o larghissimi, dipende dal percorso) dove il nostro alter ego può potenziare la sua squadra catturando nuovi pocket monster o affrontando i vari allenatori disseminati per la mappa.

Una serie infinita di battaglie a turni fin troppo spesso ripetitive. Il numero di pokèmon sempre maggiore migliora di molto la scelta del team, ma non c’è mai stata una vera rivoluzione. Tranne quando hanno inserito il tipo Folletto facendo capire ai giocatori che è il tipo di Pokémon più forte e stop.

La storia single player era un mero pretesto per sbloccare i Pokémon che poi avremmo potuto scambiare o far accoppiare ossessivamente, per ottenere migliori esemplari per il multiplayer. In questo titolo torna un’idea, per la prima volta dopo davvero venticinque anni, incentrata più sulla scoperta e la cattura di nuove creature piuttosto che sull’idea di creare una squadra competitiva.

Ed in tutta onestà è davvero bello cercare i mostri tascabili in giro per Hisui. Ma i combattimenti sono presenti anche qui, solo che più che essere asettici e statici con le stesse abilità e tecniche incrociate, qui assistiamo ad un bel cambio repentino. A dirla tutta, la scelta di posizionare la telecamera sulla spalla del nostro avatar digitale per ricordare che ci siamo anche noi, l’ho molto apprezzata.

Il sistema di combattimento è a turni, nel più classico stile Final Fantasy, dove la velocità non indica solo chi colpirà prima, ma anche quanti attacchi effettuerà in più. Un Pokémon molto più veloce di noi rischia quindi di sottometterci con facilità, se non fosse che la possibilità di concatenare attacchi potenti o attacchi veloci ci permette di rendere l’esperienza della lotta unica.

Questo metodo di lotta infatti ci da la possibilità di attaccare prima con le tecniche in modalità rapida acquisendo turni al costo di una più bassa potenza, oppure viceversa potendo far più danni sacrificando una turnazione favorevole. Ricorda molto il sistema di combattimento di Final Fantasy X, tra i più belli della serie.

Le battaglie con i Boss poi non si limitano ad una sola e semplice battaglia senza esclusioni di colpi perché anche lì, oltre alla salute del nostro Pokémon, dovremmo badare anche alla nostra; ma non dico altro per lasciare la sorpresa.

In conclusione

Pokémon Leggende Arceus è un titolo rivoluzionario per il franchise, ma non per il mondo videoludico.

Non è eccelso né per la grafica né per il gameplay oppure per la trama, ma riesce a portare una bella ventata d’aria fresca ad un brand sfruttato solo per vendere pupazzi.

Nel complesso il gioco è divertente e giocato in portatile, tra un impegno e l’altro o sotto le coperte prima di andare a dormire, è bello anche da vedere oltre che da giocare. Su schermo grande perde un po’, ma niente di eccessivamente grave e purtroppo ho visto e giocato di peggio. In realtà tutti abbiamo visto e giocato di peggio in titoli Tripla A, ma i videogiocatori tendono ad avere la memoria corta.

La curva di difficoltà è nettamente impennata, soprattutto rispetto i titoli come Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, ma anche qui non c’è da aspettarsi chissà quale difficoltà. Semplicemente non basta andare avanti spammando attacchi e aspettando che l’amicizia salga per diventare intoccabili per il nostro nemico.

Si spera solo che questa innovazione sia il primo passo verso la costruzione di una serie di giochi sempre migliori e più articolati, e incrociamo le dita affinché non ristagni in un piattume trito e ritrito per altri 25 anni.

Come voto complessivo, in quanto gioco Pokémon, diamo un bel 7/10 (ma si sarebbe meritato un 6- in quanto gioco a sé). È un voto dato più per spronare sperando lo si mantenga piuttosto che farlo cullare su allori che non meriterebbe.

Se siete interessati a provare Leggende Arceus qui è dove potete trovarlo. Se interessati ad altri titoli Nintendo, vi invitiamo a recuperare la nostra recensione di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.

Glenn Cooper

Intervista a Glenn Cooper

Premessa e ringraziamenti Per i nostri lettori, grazie alla cortesia del noto scrittore Glenn Cooper e della Casa Editrice Nord, siamo onorati di presentarvi alcune

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