Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba the Movie: Mugen Train – La nostra recensione

Il primo lungometraggio basato sul popolare manga della Shonen Jump Demon Slayer ha fatto parlare tanto di sé, e dopo averlo visto possiamo dirvi la nostra.

Iniziamo dicendo che questa pellicola ha fatto subito parlare di sé, sin dalla sua anteprima in Giappone alla fine di Ottobre. Basti pensare che ha accumulato oltre 350 milioni di dollari al botteghino giapponese durante il suo weekend di apertura: non solo ha superato il record stabilito da La Città Incantata di Hayao Miyazaki come film giapponese con il maggior incasso di tutti i tempi, ma è diventato il quarto film con il maggior incasso del 2020; al momento della stesura di questo articolo i guadagni stanno crescendo.

Nel suo weekend di apertura, solo il lungometraggio animato Gintama: The Final lo ha battuto, ma Demon Slayer è rimasto più a lungo nei cinema e in tutto il mondo sta incassando più di qualunque altro titolo.

Volete sapere cosa ne pensiamo di “Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba the Movie: Mugen Train”? Ecco la nostra recensione, che contiene una parte spoiler e una no-spoiler! Buona lettura!

 

Demon Slayer: Un treno che non arresta la sua corsa al successo

Iniziamo dalla parte no-spoiler.

Demon Slayer nasce da un incontro. Nei vertici Jump si parlava del desiderio di creare un manga che sapesse accontentare quante più persone possibili. A tal proposito, la maggior rivista di successo nipponica in fatto di manga decise di aprire un sondaggio

“Cosa vi piacerebbe vedere in un manga?”, questo fu chiesto ai lettori e da quelle risposte nacque Demon Slayer. Il manga è reperibile qui se interessati, ma consigliamo anche la serie animata.

Dare ciò che il pubblico chiede non è sempre sinonimo di qualità, badate bene, ma c’è da dire che questo manga in realtà fa il suo lavoro. Demon Slayer è uno shonen e come tale parla ai giovani, ma non per questo evitando tematiche adulte. Come nelle più belle storie cavalleresche qui troviamo sofferenza, voglia di rivalsa e desiderio di dare il massimo.

 

Scena Demon Slayer the movie

 

 

La volontà di proseguire lungo questa linea senza mai deviare o uscire dal seminato è perfettamente rispecchiata dal film. Attraverso i personaggi viviamo momenti tristi, divertenti, al cardiopalma, ma anche tanti momenti epici che sapranno tenere lo spettatore col fiato sospeso e la bocca aperta per lo stupore.

Tutto questo grazie alla splendida grafica delle animazioni e alla fotografia pulita e nitida. Ogni singola azione, anche quella più concitata e “caciarona”, sarà sempre chiara e fruibile allo spettatore, che riuscirà a godersi ogni lotta senza perdersi o avere mai cali d’attenzione. Il merito è anche della regia nella quale troviamo Haruo Sotozaki, che ha supervisionato la prima stagione di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba, e che tornerà per la seconda stagione il prossimo anno.

 

Akaza Demon Slayer
Uno degli scontri più belli di Demon Slayer

 

C’è da dire inoltre che questo film è più che una semplice continuazione dell’ampia trama della serie. Riesce a prendere in maniera brillante un arco narrativo non particolarmente entusiasmante del manga originale di Koyoharu Gotouge, per proporlo in maniera davvero intensa e fare da ponte canonico di congiunzione tra gli eventi delle stagioni 1 e 2.

Questo però segna un punto importante. Il film è godibile soprattutto da chi conosce Demon Slayer ed ha seguito il manga o la versione animata, in quanto non può essere visto come “storia a se”, come filler insomma. Per tanto lo consigliamo soprattutto a chi conosce la serie, altrimenti ci sarebbe davvero poco da comprendere tra protagonisti ed antagonisti.

 

Demon Slayer: un treno di spoiler

Passiamo ora alla parte spoiler.

Come per il film, che utilizza ogni minuto delle sue due ore di durata per portare avanti la trama, presupponiamo anche noi che si sappia cosa sia successo nella stagione 1, quindi eviteremo riassunti inutili – anche perché questa è la recensione del film, non del manga completo.

Ci troviamo insieme a Tanjiro, sua sorella Netsuko, Inosuke e Zenitsu sul treno “infinito”, dove devono svolgere il loro lavoro: uccidere dei demoni. Sullo stesso incontreranno Rengoku, il cacciatore pilastro della Fiamma, impegnato ad indagare sulle misteriose sparizioni avvenute sul mezzo, ignari del fatto che il demone responsabile si sia fuso con lo stesso treno.

Il nemico, seppur ostico, appare come un mini-boss, un intermezzo. Nonostante sia lui l’antagonista principale del lungometraggio, gli manca il mordente estetico, il carisma e lo spessore per bucare la pellicola, che si regge in piedi soprattutto per l’impianto visivo che non per la drammaticità in sé.

 

Demon Slayer Inosuke
Ecco Zoro … ehm … intendevo Inosuke!

 

Anche se è bello vedere il pilastro della fiamma che protegge quasi 200 persone dall’attacco di un demone treno.

Sconfitto questo nemico però il treno deraglia e Rengoku dovrà dare fondo a tutte le sue forze per evitare la morte dei passeggeri e dei suoi compagni ammazza-demoni. Ed è qui che arriva – per chi non ha letto il manga – il colpo di scena: arriva Akaza, la Terza Luna Crescente e il terzo demone più potente al servizio di Muzan, il cattivone finale.

Troviamo in questo scontro il picco più alto del film. La battaglia tra Akaza e Rengoku è avvincente, emozionante e ti tiene incollato allo schermo, complici anche gli effetti visivi che non sono neanche lontanamente paragonabili ai disegni del manga, molto più piatti e meno coinvolgenti. L’impatto sonoro e visivo, grazie anche ad ottime musiche di accompagnamento, rendono questo scontro il miglior motivo per vedere il film, e la morte di Rengoku ti sa far scendere quella lacrimuccia che non guasta mai.

 

Conclusioni

In definitiva, ciò che rende Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba the Movie: Mugen Train un buon film, oltre ad essere un ottimo adattamento del manga, è proprio il lavoro fatto sull’estetica e sugli effetti sonori, che sa dar corpo e voce ad un’opera già molto apprezzata.

Questo lungometraggio è un brillante consolidamento dei punti di forza che hanno dato fascino alla serie. È pieno di momenti di azione mozzafiato, inebriante gravità emotiva, e momenti di leggerezza e umorismo che contraddistinguono i caratteri dei personaggi. Non è il punto di partenza migliore per iniziare a guardare la serie, ma lo si può definire un brivido che ogni fan dovrebbe godersi, e sicuramente la sua attesa come il suo successo sono più che meritati.

Gli assegniamo un 8.5/10.