Comici a Sanremo

L’appuntamento televisivo più importante dell’anno, il festival di Sanremo, volge al termine. Un fenomeno pop che nel bene e nel male monopolizza l’Italia per una settimana intera. Questa gigantesca kermesse è composta da tanti elementi come ospiti importanti, presentatori d’eccezione e polemiche che spesso mettono in ombra l’elemento più importante ovvero la musica.

Altro fattore importantissimo, da sempre presente, è quello della comicità. Nel corso delle sue passate edizioni sono tanti i comici che hanno calcato il palcoscenico dell’Ariston, garantendo una vetrina che nessun altro evento può dare. Dall’altra parte una così vasta visibilità ti espone a grossi rischi.

 

Beppe Grillo

Tra i comici che hanno maggiormente lasciato il segno nella storia del festival c'è sicuramente Beppe Grillo, con la sua prima apparizione avvennuta nel 1978 nel ruolo di co-conduttore. Nel corso degli anni parteciperà altre quattro volte, portando la sua comicità pungente nella città dei fiori. Sanremo ha accompagnato l'ascesa del personaggio dagli esordi alla grande popolarità. 

Tra le quattro partecipazioni, quella dell'edizione 1989 è storicamente la più importante per l'attore, in quanto il festival assunse le sembianze di vero e proprio kolossal. La direzione che promosse la trasformazione dell'evento subì numerose critiche e Grillo, che nella serata finale si rese protagonista di un celebre monologo, non risparmiò nessuno bersagliando l'organizzazione del festival, i giornalisti e anche i cantanti in gara. A farne le spese un esordiente Jovanotti, il quale venne invitato dal comico ad andare a lavorare in miniera!

L'esibizione provocò molte polemiche ma fu un grande successo: gli ascolti della finale furono di oltre 20 milioni di spettatori, tuttavia fu comunque l'ultima occasione in cui il comico genovese venne invitato alla competizione.

Il trio

Il famoso trio comico composta da Massimo Lopez, Anna Marchesini e Tullio Solenghi partecipò a tre edizioni, durante il periodo del loro maggior successo negli anni ’80. Lo sketch più popolare proposto durante la manifestazione canora è quello nel quale Solenghi si presentò sul palco nei panni di San Remo patrono della città. Il tema dello sketch ruota intorno alla morte prematura della canzone italiana, prendendo in giro la manifestazione in un’esibizione memorabile.

 

Massimo Troisi

Tra gli ospiti dell’edizione 1981 doveva esserci anche Massimo Troisi, all’epoca uno dei volti comici più famosi d’Italia. In quel periodo stava per esordire al cinema come regista per il suo primo film, Ricomincio da tre. Quale migliore occasione per promuovere una pellicola se non dinnanzi un’enorme platea televisiva.

Nelle sue intenzioni però non intendeva fare una semplice apparizione per pubblicizzare qualcosa, ma avrebbe toccato argomenti come politica, religione e anche il caso del tragico terremoto dell’Irpinia. I funzionari Rai preoccupati per le conseguenze che avrebbe generato chiesero al comico di rivedere il suo intervento, rimanendo fedele a un testo approvato dai vertici televisivi. Rifiutando categoricamente queste richieste Troisi diede forfait a poche ore dalla diretta.

 

 

Maurizio Crozza

Anche ai comici più navigati il palco del festival di Sanremo può risultare molto difficile da gestire, ne sa qualcosa Maurizio Crozza. Nell’edizione del 2013 il comico genovese ha iniziato la sua performance entrando travestito da Silvio Berlusconi, e dopo pochi minuti una parte del pubblico ha cominciato una dura contestazione. Insomma un’accoglienza non proprio calorosa, mettendo in visibile disagio Crozza. A placare la situazione è intervenuto il padrone di casa Fabio Fazio, cercando di spegnere le polemiche con molta difficoltà; alla fine Crozza riuscì a continuare l’esibizione, ma come ha ammesso successivamente doveva essere più lunga di quella vista in tv, preferendo andarsene il prima possibile. 

 

Benigni

Quando si parla di comicità a Sanremo è impossibile non parlare di Roberto Benigni. Il toscanaccio ha all’attivo 5 presenze e ha lasciato il segno ogni volta. Per l’edizione del trentennale nel 1980 si decise di svecchiare l’immagine della manifestazione optando su alcune scelte di rottura rispetto al passato, per questo motivo Benigni fu scelto come come co-conduttore imponendosi come mattatore assoluto dello show: nei suoi interventi ironizzò su Papa Giovanni Paolo II con l’appellativo di “Wojtylaccione”, e il presidente del Consiglio dei Ministri Francesco Cossiga col nomignolo “Cossigaccio”. Il momento più memorabile fu però il bacio tra Benigni e la Carrisi, durato ben 45 secondi.

Nel 2002 tornò al festival toccando in eurovisione Pippo Baudo nelle parti intime. Nel 2011 fece una spettacolare entrata nel teatro Ariston in sella a un cavallo! Quella stessa sera eseguì l’esegesi dell’inno di Mameli per i celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia. L’ultima edizione a cui ha partecipato è quella del 2023 per celebrare i 75 anni della Costituzione Italiana raccontandone la storia.

 

Fiorello

Nella carriera di Fiorello il festival di Sanremo ha rappresentato qualcosa di importante. Nel 1995 forte della popolarità acquisita con il programma Karaoke, la showman partecipò tra i cantanti in gara col brano Finalmente tu, scritto da Max Pezzali. Dato come favorito per la vittoria ancor prima della competizione, la sua canzone si classificò solo quinta; per la stampa il piazzamento fu considerato un fallimento, segnando l’inizio di un periodo buio per lui.

Nel 2001 sull’onda del ritrovato successo di pubblico con lo show Stasera pago io tornò al festival come super ospite facendo pace con quel palco che tanto dispiacere gli procurò. Seguiranno altre due edizioni nel 2002 e 2019, fino ad arrivare alle ultime cinque edizioni dirette dal suo amico Amadeus, nelle quali parteciperà in vari ruoli.

 

 

Se volete conoscere altri aneddoti su Sanremo, segnaliamo anche l’articolo dello scorso anno sui momenti più salienti della storia del festival.