A cavallo verso nessuno: Recensione del libro di Serena Guerra

Il libro di cui vi parleremo oggi è A cavallo verso nessuno: Una storia di luce di Serena Guerra. Una storia ambientata ai giorni nostri che ci porta di fronte al quesito: ciò che accade nelle nostre vite è dettato dal caso o da un ordine superiore?

Senza ulteriori indugi addentriamoci nella lettura, ma non prima di aver speso due parole sull’autrice.

 

Conosciamo Serena Guerra

Serena, classe 1967, prima di scrivere A cavallo verso nessuno, lavora nel mondo dei cavalli da più di trent’anni, iniziando nel 1990 come artiere e groom, per poi diventare istruttore d’equitazione inglese e giudice di dressage – la disciplina equestre conosciuta dal grande pubblico come gara di addestramento.

Oggi è presidente della A.S.D. (Associazione Sportiva Dilettantistica) “La mezza fermata”, da lei stessa fondata, che si occupa della divulgazione e della pratica degli sport equestri.

 

Serena Guerra - A cavallo verso nessuno

 

Ma le passioni di Serena Guerra non si fermano qui. Oltre alla scrittura e alla lettura, si definisce un amante della natura e dell’aria aperta, e tra il 2005 e 2010 ha studiato kung fu tradizionale presso varie associazioni sportive. Anche se ritiene che la vita sia un cammino impegnativo si ritiene un’ottimista. Spera che il suo libro possa lasciare un po’ di ottimismo, fiducia e magari sollievo ai lettori.

Vediamo dunque cosa dobbiamo aspettarci dalla sua opera letteraria.

 

A cavallo verso nessuno: È il momento di leggere il libro

La storia che ci troviamo davanti è una lettura in prima persona che sembra sprofondare nell’anima stessa della scrittrice. La nostra protagonista è infatti un’istruttrice di equitazione, praticante di arti marziali cinesi, che si trova ai ferri corti con Dio. Per ammissione della stessa autrice, in una recente intervista, viene detto che la genesi del libro nasce proprio dalle sue esperienze di vita.

La nostra protagonista, destreggiandosi tra le varie difficoltà della vita, è alla ricerca della risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto – per chi ha letto Guida Galattica per autostoppisti sa che tale risposta è 42, e trovate il perché qui – ma lei ha bisogno di un percorso più complesso per trovare l’illuminazione.

 

A cavallo verso nessuno

 

Questa illuminazione arriverà con una piena consapevolezza di sé e del mondo che la circonda, ma non vi preoccupate, questa informazione non è uno spoiler. Già dalle battute iniziali, con linguaggio semplice e mai verboso, seguiamo le vicende della protagonista passo dopo passo; dalla più tenera età sembra che il destino la guidi alla scoperta di se stessa, conducendola attraverso un percorso a ostacoli, molto simile a una competizione di dressage.

Sbarrando strade, ergendo muri, si farà strada fino al momento culminante della visione trascendentale in cui comprende che una meta non è necessariamente un punto d’arrivo, ma può essere vista come un nuovo punto di inizio.

 

Consapevolezza di se stessi in formato lettura

A cavallo verso Nessuno è una rappresentazione mistica della vita umana, un cammino che è insieme spirituale e di crescita personale. Esso non si dipana tra percorsi mistici, chiese e santoni vari, ma segue le vicende di una vita normalmente avventurosa. Temi portanti di questo vissuto sono: i cavalli, il kung ku, la natura e l’amore (questo sotto forma di ogni più pura manifestazione d’intenti).

Durante la lettura troviamo personaggi descritti con pochi tratti, ma essenziali, cosa che ho apprezzato. Arrivano ed esauriscono il loro scopo, che esso sia d’incontro o scontro con la protagonista. Come nella vita di ognuno di noi, dunque, la rotta s’intreccia con quella di un’infinità di persone che producono, chi più chi meno, un effetto sul nostro cammino; l’unico personaggio marcante, il vero attore principale, è la Vita, invisibile ma sempre presente tra le fibre che compongono la trama del romanzo.

A cavallo verso nessuno potrebbe essere la storia di tutti noi, ma anche un discreto spunto di riflessione per coloro che si pongono domande, per chi s’interroga sul senso dell’esistenza, o semplicemente per chi, almeno una volta nella vita, si è sentito smarrito. La lettura è semplice, scorrevole e leggera, con una forma e struttura poco complessa. Sembra quasi, grazie alla descrizione in prima persona, che ci viene raccontato il vissuto della nostra protagonista e questo può aiutare ancora di più a immergersi nella storia.

Consigliato a chiunque voglia leggere qualcosa di non impegnativo che possa aiutare a mantenere il buon umore. Se interessati, potete acquistare il libro qui. Una lettura piacevole che ci sentiamo di affiancare a quella di Game Day, di cui abbiamo già parlato qui.